I ritrovamenti di reperti isolati quali schegge di selce ecc., insieme alle grandi e non meno fortuite scoperte come quella dell’Uomo venuto dal ghiaccio, hanno destato l’interesse per la preistoria in Val Senales (Comune di Senales in Provincia di Bolzano). L’intero territorio, da quel fatidico 19 settembre 1991, è sottoposto a indagini e interventi di scavo sistematici.

Reperti

Knpofförmige und doppelkonische Perlen aus baltischem Bernstein<br/>Perline in forme varie in ambra baltica<br/>Differnt types of beads in Baltic amber<br/><br/>1300-1100 BC<br/>Schnals-Finailgrube
Amt für Bodendenkmäler. photo: Gianni Santuari

Scavi

Senales (BZ)-Giogo di Tisa

Nell’ottobre 1991, poche settimane dopo la scoperta della mummia dei ghiacci, viene avviato un primo scavo sul Giogo di Tisa. Un team internazionale di studiosi, coordinato da Andreas Lippert, Hans Nothdurfter, Lorenzo Dal Rì, Bernardino Bagolini e Annaluisa Pedrotti, comincia a esplorare il sito e gli immediati dintorni. Gli scavi, interrotti dopo pochi giorni a causa delle violente nevicate, saranno ripresi e portati a termine tra luglio e agosto dell’anno successivo.

Gli ultimi reperti finora restituiti dal Giogo di Tisa sono un frammento di corteccia di betulla, rinvenuto nel 1994 dall’antropologo svedese Torstein Sjøvold a ridosso della conca in cui giaceva Ötzi, e il manico di un’ascia recuperato nel 1998 a 50 metri di distanza dalla medesima.
Putzer et al. (2016): TIP 1-3

Senales (BZ)-Finailgrube

Tra luglio e agosto del 2009, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Österreichische Akademie der Wissenschaften, un team guidato da Andreas Putzer, Klaus Oeggl e Hubert Steiner scopre in Val Finale, a 2.400 metri di quota, un luogo di culto dell’età del Bronzo, costituito da una fossa contenente tra l’altro un ricco corredo di perle in ambra e vetro.
Putzer et al. (2016): FIG 1-2

Senales (BZ)-Jochwiese

Tra luglio e agosto del 2010, lo stesso team porta alla luce un altro sito votivo dell’età del Bronzo nella vicina Val di Tisa.
Putzer et al. (2016): JOW 1a-b

Senales (BZ) e Mazia (BZ)-Langgrubjoch

La scoperta di questo sito è merito di un’alpinista tedesca appassionata di storia antica. Nell’agosto 2013, la Soprintendenza ai Beni Archeologici invia sul posto una giovane squadra di studiosi, i quali recuperano tra i ghiacci vari frammenti di legno con fori quadrangolari dell’età del Ferro (primo periodo La Tène) e un gancio da cintura di epoca romana.
Putzer et al. (2016): LGP 1-3

Senales (BZ)-Rautwiese

Nel luglio-agosto 2013, su un prato a nord-ovest del Maso Finailhof, un team guidato da Andreas Putzer mette in luce una costruzione in pietra dell’età del Ferro e resti depositati in uno strato archeologico ancora più profondo e antico. In questo luogo erano stati trovati frammenti di ceramica già nel 2009.
Putzer et al. (2016): RAW 1-6

Altri siti archeologici in Val Senales

A parte l’Uomo venuto dal ghiaccio, ormai famoso e studiato in tutto il mondo, altri beni archeologici sono stati ritrovati fortuitamente in Val Senales dal 1992 ad oggi. Alle scoperte fatte da privati cittadini, come quelle di Siegfried Mayr e Hans Platzgummer, si aggiungono gli scavi complementari e i sondaggi condotti da Bernardino Bagolini, Annaluisa Pedrotti, Domenico Nisi, Andreas Putzer e altri studiosi. Un tassello dopo l’altro, lentamente si ricompone il mosaico della preistoria di questo territorio.

Questi rinvenimenti hanno consentito al team coordinato da Bagolini e Pedrotti di classificare cronologicamente l’Uomo venuto dal ghiaccio, attribuendolo al gruppo culturale di Tamins-Carasso-Isera 5 (età del Rame).